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Categoria: Tecnologia e internet
Facebook anche sui telefonini, ma attenti alla dipendenza 16:30 - 23 Marzo 2010

Il cellulare sempre più spesso viene usato per accedere a Internet e ai social network. Le compagnie telefoniche ne incentivano l'uso con promozioni ad hoc. Occorre non perdere di vista i potenziali pericoli e valutare la reale utilità di questi servizi.

Sta diventando sempre più facile ed economico usare i social network anche dal cellulare: è un fenomeno che vede lavorare a braccetto quasi tutti i produttori e gli operatori mobili italiani. Entro l’estate 2010 arriveranno molti modelli semplici e low cost, ottimizzati per la chat, internet e i social network. Gli operatori italiani propongono così tariffe fatte apposta per connettersi ai social network dal cellulare. Sono offerte senza limiti di tempo: hanno un tetto solo sul volume di dati.
Tali servizi comporteranno certamente degli aumenti dei costi per le famiglie a fronte di un servizio non propriamente indispensabile ai ragazzi, o meglio non necessariamente avente necessità di immediatezza e continuità.

I cosiddetti new media hanno comportato numerosi dati positivi, ma accanto a questi anche qualche negatività. Si pensi da una parte alla velocizzazione delle comunicazioni, alla reperibilità, all’immediatezza (sempre e solo un bene?), ma si presti attenzione anche ai costi aumentati per potersi dotare di telefonini all’avanguardia e per avere il cellulare sempre carico al fine di poterlo utilizzare. Oggi sono molti coloro i quali, stante la crisi economica, non riescono a garantire a se stessi e ai propri figli sempre e comunque ricariche adeguate ai servizi proposti.
Così scatta l’esclusione, il rimanere fuori dal branco, il sentirsi di meno, perché nessuno spiega che per dialogare, fissare appuntamenti, condividere esperienze siano sempre e solo necessario farlo con i nuovi (giusto definirli ancora tali?) strumenti di comunicazione.
E così ecco che la cronaca ci racconta di ragazzine che si esibiscono nude per una ricarica oppure si fanno toccare da adulti senza scrupoli sempre per una ricarica.

I social network e le chat su instant messenger tendono, poi, a prendere parecchio tempo all’utente. Oggidì sono circa 2,6 milioni gli italiani che accedono regolarmente a Facebook dal cellulare (secondo Vodafone) mentre nel mondo lo fanno addirittura cento milioni.
I cellulari utili per navigare in face book o twitter sono rivolti ai giovani, per forme, colori, prezzo (dai 100 ai 300 euro). Integrano l’accesso ai principali social network, con un clic si fa un post, si pubblica una foto; si vedono subito sul display o nella rubrica gli status update dei propri contatti. Non è necessario avere un sistema operativo sofisticato per usare le principali applicazioni di internet.
Tim ha già capito come vanno le cose e ha modificato a marzo le proprie tariffe, così a 2 euro a settimana, senza limiti orari può navigare sul social network. Vodafone costa un euro in più, ma include più traffico dati.

Per gli operatori mobili, il fenomeno Facebook consente di vendere offerte internet mobile che non abbisognano della banda larga. Il tetto sul volume di dati la pone in sicurezza. E i giovani non potranno attivare un’offerta dati su ciascuna delle proprie sim: dovranno scegliere. Grazie ai social network si apre, poi, un nuovo orizzonte: pubblicità mirata sui cellulari, associata ai profili degli utenti. Magari con la formula degli spot in cambio di (un po’ di) traffico gratuito.




Il tutto senza tener conto che l’uso del cellulare per i giovani è un’abitudine talmente consolidata che ormai non si sa più farne a meno. Nemmeno se si sa che potrebbe causare dei danni alle mani. Alla giovane Annie Levitz è successo: studentessa adolescente che usa il suo cellulare per raggiungere i suoi amici con almeno 100 sms al giorno, come dichiara lei stessa quasi orgogliosa. I primi dolori alle mani e alle dita e il senso di intorpidimento non le sono stati di avvertimento e ha continuato a smanettare col suo cellulare mentre l’irritazione e la compressione del nervo mediano, situato all’altezza dei polsi, continuava a fare i suoi danni.
Solitamente la sindrome del tunnel carpale è tipica delle donne ultraquarantenni ed è davvero insolito che colpisca in età puberale. Ma i giovani polsi di Annie, messi sotto sforzo dall’eccessivamente ripetuto gesto quotidiano di usare la tastiera del cellulare ha portato la ragazzina in sala operatoria. I dolori sono stati sempre più importanti e la situazione è degenerata tanto che Annie non riusciva nemmeno a tenere oggetti in mano per un tempo prolungato.
La mamma della ragazzina ha affermato di non riuscire ad impedirle di continuare a inviare i suoi messaggini, sebbene si siano ridotti a 2000 al mese, perché, dice “significherebbe dare un taglio netto alla vita sociale della figlia”, come se questa dipendesse solo dal cellulare: ma allora quando i telefonini non esistevano come si faceva ad avere una vita sociale?

Un fatto, questo, che non dovrebbe essere considerato come un episodio isolato e lontano dal diffondersi. I nostri ragazzini utilizzano la tecnologia troppo spesso in maniera smodata, tanto da compromettere la loro salute. Genitori ed educatori non possono semplicemente rimanere a guardare ma guidarla ad un’educazione e ad un equilibrio che non permetta di trasformare la tecnologia in un nemico continuamente in agguato, ma foriero di positività.

Daniele Damele

http://www.danieledamele.it (http://www.danieledamele.it)
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