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Categoria: Generale
Contro la Pornografia è questione di educazione e volontà 11:30 - 17 Gennaio 2007

La pornografia ci ha invaso, siamo diventati succubi e ci siamo abituati ad essa.

Se infatti internet nasce per la sicurezza statunitense durante la Guerra Fredda, la sua conversione per il settore civile è stata finanziamente supportata dalle lobby del porno.

Oggigiorno, anche su siti internet che si dovrebbe considerare puliti, quelli di quotidiani importanti a livello nazionale o famosi server provider, ci si imbatte in immagini che sono una calamita per adolescenti in età di sviluppo e che difficilmente possono essere filtrati.

L'obbiettivo è quello di abituare la sempre più imbambolata società civile alla pornografia, alla volgarità, alla superficialità; è inutile condannare il trash in televisione, quando poi in ambito politico, unico posto dove si potrebbero effettivamente modificare le normative, non si ha coraggio e volontà ad un vero cambiamento.

Una società che si adagia, che si accontenta, che non ha più la capacità di indignarsi è una società che ha perso i valori democratici, ed è proprio inutile scagliarsi contro la non democrazia degli altri; inoltre, si ha spesso l'arroganza di accollare carenze al settore educativo, alla scuola, agli insegnanti, quando l'unica piccola verità e che ha fallire è una società intera ed una famiglia che non esistono più.

La pornografia la si batte con l'educazione, non con la paura della sessualità, ma anzi facendo si che sia argomento su cui parlare in famiglia e dando ad essa un valore importante e centrale; con genitori che siano in grado di parlare di questo argomento ai propri figli senza un imbarazzo o una scarsa sensibilità fuori luogo.

Altro punto centrale riguarda invece quella volontà politica spesso mancante: è inutile fare crociate per salvare la famiglia dai pacs, dall'eutanasia, dalla procrezione assistita, argomenti spesso difficilissimi e che necessitano grandi sensibiltà e poi fare si che i propri figli rimangano inebetiti davanti ad uno schermo per ore e ore. La politica ha un grande compito, che non è quello di censurare, ma di qualificare un sistema, non di renderlo più noioso, ma meno volgare certamente, non di allungare body o minigonne, ma far si che gli argomenti siano stimolanti e non ci mostrino una realtà che reale non è; strabordante di persone che amano andare in televisione per raccontare alla collettività di problemi che in fondo non interessano.



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