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Categoria: Generale
La nuova proposta di legge della Regione Piemonte 11:32 - 18 Gennaio 2007

Così come la televisione può diffondere contenuti poco adeguati per i ragazzi, anche l’utilizzo di internet presenta non poche insidie al riguardo. Ed in questo caso che forse è più complesso riuscire a tutelare e a salvaguardare i propri figli che trascorrono molto del loro tempo a navigare in rete,

con il rischio di imbattersi in siti dai contenuti nocivi o in persone che adescano i minori, per scopi poco nobili.

C’è bisogno di una regolamentazione o piuttosto di una legge per la Promozione dell’uso sicuro di Internet e un efficace contrasto dei contenuti illegali e nocivi diffusi attraverso le reti globali.

Il consigliere regionale Sergio Luigi Ricca, capogruppo SDI, ha presentato questa proposta di legge con l’obiettivo di tutelare i minorenni e fornire uno strumento legislativo che supporti il lavoro delle famiglie e delle scuole. "I ragazzi imparano fin da piccoli ad utilizzare Internet - spiega il consigliere Luigi Ricca - ma purtroppo non possono difendersi da soli e delle volte nemmeno i genitori riescono ad accorgersi in tempo se il proprio figlio si è messo ad esplorare siti pericolosi. La mia proposta di legge vuole diventare un valido supporto per ovviare al problema".

Con questa proposta di legge vengono previsti degli stanziamenti annui pari a un milione di euro che serviranno per sensibilizzare ed educare i bambini e i loro genitori, gli insegnanti, ma anche le persone che distribuiscono i contenuti sulla rete internet. "Alle famiglie che installeranno dei dispositivi per l’accesso protetto alla rete - continua Ricca - verrà rimborsato il 50% della spesa effettuata. Ma la protezione dei punti di accesso ad Internet sarà garantita anche al di fuori delle mura di casa perché sono previsti dei fondi per l’acquisto di dispositivi di protezione anche nelle scuole, che perseguono notevoli sforzi per l’insegnamento dell’informatica, nelle biblioteche, nelle reti degli enti locali, nelle camere di commercio e nei punti di accesso posti in luoghi privati ma aperti al pubblico.

Da qualsiasi pc i ragazzi possono connettersi in rete ed incontrare siti legati allo sfruttamento della prostituzione o siti pedo-pornografici, senza dimenticare poi gli altri siti che contengono istigazioni a comportamenti violenti, di discriminazione razziale o sessuale.

E noi tutti abbiamo il dovere di proteggere i nostri bambini da queste brutture che possono rovinare la loro crescita". Considerato l’argomento che coinvolge trasversalmente tutte le forze politiche trovando in esse un ampio consenso, è possibile che questa proposta, all’oggi ai lavori della commissione competente, diventi al più presto una legge di fatto.



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