Home Iscriviti Il filtro Associazione Aiuta Davide Notizie Assistenza Cerca Contattaci
COME FUNZIONA
Quando ti colleghi a internet con Davide entra in azione un filtro, che impedisce la visione dei siti contenenti pornografia, violenza e pedofilia.
I siti filtrati sono più di 12.000.000!

COME USARE DAVIDE
Basta iscriversi al servizio in una delle modalità previste: linea normale o ISDN, ADSL o fibra ottica.













Tutela dei minori: la parola a Pizzetti 16:43 - 20 Novembre 2007

A gennaio 2008 si terrà la seconda Giornata europea della protezione dei dati personali.
Avvenire ha chiesto a Francesco Pizzetti, presidente dell'Autorità garante della privacy, in che situazione ci troviamo oggi, ad un anno di distanza dalla prima giornata.
Secondo l'intervista di Avvenire a Pizzetti emerge la necessità di affrontare con urgenza non solo il fondamentale e sempre più esteso problema della violazione e dello sfruttamento non autorizzato dei dati personali ma anche quello nuovo e crescente dell’assenza di una cultura e di una educazione ai nuovi media.
C'è un lavoro enorme da fare, a cominciare dalla scuola e dai giovani.
Le nuove tecnologie sono infatti indispensabili e ricchissime di opportunità. Bisogna conoscerle per saperle sfruttare al meglio.

«Viviamo in un mondo in cui la gente agisce senza realmente sapere quello che fa. Credo che per il Garante si profili un vasto impegno di comunicazione e informazione. (...)
Le tecnologie sono evolute così rapidamente che le persone non sono state in grado di maturare la consapevolezza dei nuovi sistemi di comportamento. I tradizionali modelli educativi, sempre validi, non sono stati attualizzati. In questo modo non vengono presi in considerazione. Tutta la comunicazione con i new media sembra agire ed esistere al di fuori di essi. Il suo uso distorto, dannoso, nasce da questa falla educativa e dalla non conoscenza degli strumenti, che pure si utilizzano con tanta dimestichezza.
(...)
L'Autorità deve trasformarsi. Non può più limitarsi a dettare le regole e a occuparsi delle loro violazioni.
Dobbiamo trasformarci in grandi conoscitori delle nuove tecnologie, dobbiamo diventare comunicatori efficaci per svolgere una fondamentale funzione pedagogica di stimolo, di insegnamento per accompagnare la società in questo difficile viaggio. Sempre più spesso si lede la privacy e con essa la dignità della persona. Non è più un problema di regole ma di crescita generale.

Il problema principale si potrebbe sintetizzare in tre aspetti.
C’è una generalizzata rinuncia a educare da parte dei soggetti preposti: scuola, famiglia, istituzioni. C’è una perversa confusione fra realtà materiale e realtà virtuale, fra realtà e spettacolo, che attraverso la televisione si è diffusa a gran parte dei nostri comportamenti. C’è quello che chiamo il dramma delle nuove tecnologie, in cui nessuno sa esattamente quello che accade e quasi tutti le subiscono. Chi è che si rende conto che un messaggio passato attraverso il cellulare resta archiviato per almeno cinque anni? Chi è che quando usa il bancomat o, più banalmente, una fidelity card al supermercato, o scarica una suoneria compilando un modulo online, pensa che i suoi dati personali entrano in rete, subiscono numerosi passaggi, vengono utilizzati e sfruttati? Chi è che inviando via internet la foto del proprio figlio al nonno che abita lontano ipotizza che quell’immagine possa essere usata in un sito pedofilo? Chi, fra i nostri giovani che fanno scherzi, spesso anche pesanti, attraverso 'youtube', pensa che le immagini compromettenti del loro amico o amica possano essere utilizzate anche molti anni dopo per fini ricattatori o perversi?
(...)
C'è attualmente un' incredibile confusione fra reale e virtuale, oltre che dal cattivo gusto indotti dalla tv.Bisogna rompere questa spirale. Per farlo servono conoscenze, strumenti culturali. Forse anche nuovi stili di vita.
(...)
La nuova tecnologia consente di fare anche a chi non sa fare. Consente di moltiplicare, di espandere a dismisura il proprio errore senza conoscere il contesto in cui si opera. Ecco che ritorna il concetto della società che fa quello che non sa. E poi, educare vuol dire collocarsi nel tempo. Una generazione malata di giovanilismo, che non vuole invecchiare nega il suo ruolo, perché non accetta i limiti e la finitezza della propria esistenza.
Usa la realtà virtuale per sconfiggere la morte e come risultato finale sconfigge la vita.


Associazione Davide.it Onlus - Via Emilia, 1 - 10078 Venaria Reale (TO) - Partiva Iva: 08493470010
Copyright © 2010 Davide.it. Tutti i diritti riservati.