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Dichiarazione sull'aumento della pedofilia on line 10:05 - 11 Marzo 2008

Presentata una dichiarazione scritta al parlamento Europeo sull'aumento esponenziale della pedofilia on line. Iniziativa interessante ma non priva di punti critici.
Una dichiarazione scritta sull'aumento esponenziale della pedofilia online è stata presentata al Parlamento Europeo da Cristiana Muscardini, Gerardo Galeote, Anna Záborská, Roberta Angelilli e Daniel Daianu.

Nel testo della dichiarazione si legge:

A. considerando che la pedofilia aumenta in Europa e che, secondo il rapporto di Telefono Arcobaleno, il 92% dei minori sfruttati è di origine europea, il 61% dei clienti è europeo, e l'86% dei materiali pedofili rilevati in rete e il 52% dei siti pedofili su Internet sono in Europa; che dal 2003 al 2007 il materiale pedofilo è aumentato del 131,65%,
B. preoccupato per il fatto che l'età dei minori sfruttati in rete si è abbassata ulteriormente, mentre sono aumentati gli strumenti tecnologici dei pedofili (video e filmati), il numero degli adepti di questo squallido commercio e quello dei minori violentati e spariti,
C. considerando che l'accesso ai siti pedofili può avvenire attraverso la contraffazione di prestigiosi marchi commerciali, di siti istituzionali, di università e sindacati; che la rete universale è libertà e progresso ma, senza regole mirate, diviene veicolo privilegiato della criminalità,

1. chiede al Consiglio e alla Commissione una regolamentazione nell'Unione che impedisca, con una Centrale unica europea, la diffusione di siti pedofili, e preveda l'introduzione dell'obbligo da parte degli Isp-host (Internet Service Provider) di controllare preventivamente quanto viene messo in rete oscurando i siti pedofili.
2. sollecita il Consiglio ad armonizzare ed accelerare, in tema di pedofilia, i tempi dei processi,
3. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente dichiarazione, con l'indicazione dei nomi dei firmatari, al Consiglio e alla Commissione.

Il dilagare della pedofilia on line è un'emergenza che senz'altro deve essere affrontata con sempre maggior determinazione, i dati lo confermano.
La proposta di introdurre l'obbligo da parte degli Isp-host (Internet Service Provider) di controllare preventivamente quanto viene messo in rete è però impraticabile per diverse ragioni: controllare ogni giorno tutti i nuovi contenuti inseriti su tutti i siti è una mole di lavoro molto ingente per un Internet Service Provider. Servono inoltre specifiche competenze per decidere quale materiale deve essere oscurato e quale può invece essere lasciato passare. Questo è un compito che piuttosto deve essere affidato alla Polizia Informatica. Gli Internet Provider che non possono in alcun modo assumere il ruolo di "sorveglianti" della rete, non hanno competenze per distinguere i contenuti, svolgono un ruolo puramente tecnico.
Sarebbe come chiedere alle compagnie telefoniche di controllare tutte le telefonate che passano sulle loro reti e bloccare a loro discrezione quelle "pericolose".



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