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| ONU: La Santa Sede chiede un maggior impegno per la tutela dei bambini | 19:11 - 22 Ottobre 2009 |
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Preoccupazione è stata espressa dall'osservatore Vaticano presso l'ONU per la situazione educativa a livello mondiale. Si chiede un maggiore imegno degli Stati per assicurare ai bambini il rispetto della Convenzione sui diritti dell'infanzia.
Intervento di mons. Migliore al Palazzo di Vetro di New YorkLa Santa Sede è tornata a lanciare il suo appello affinché tutti i governi moltiplichino i loro sforzi per la tutela dei diritti dell'infanzia. E' quanto ha ribadito l'Osservatore permanente della Santa Sede presso l'ufficio Onu di New York, mons. Celestino Migliore, intervenendo il 15 ottobre scorso a una sessione sulla promozione e protezione dei diritti dell'infanzia. In questa occasione il presule ha esortato i 193 governi che hanno adottato la Convenzione sui diritti dell'infanzia, entrata in vigore il 2 settembre 1990, ad applicarla in modo corretto ed efficace. Citando un rapporto dell'UNICEF, ha detto che in base alle statistiche "nell'ultimo decennio più di due milioni di bambini sono stati uccisi durante dei conflitti armati e sei milioni sono rimasti disabili, mentre oltre 300 mila sono stati reclutati come bambini-soldato". Ricordando poi la situazione dei troppi bambini vittime della fame, della violenza, dell'Aids, dello sfruttamento e dell'analfabetismo, mons. Migliore ha sottolineato la necessità di "proteggere e promuovere" le famiglie affinché possano "portare avanti il loro compito" a difesa dei diritti dei bambini. "Da parte loro - ha continuato -, le 300.000 istituzioni sociali, di cura ed educative della Chiesa cattolica lavorano giornalmente per assicurare la formazione dei bambini e per permettere la reintegrazione nelle loro famiglie e, qualora sia possibile, nella società di quei bambini che sono stati abusati o abbandonati". "La Santa Sede" ha concluso mons. Migliore "torna a riaffermare la sua costante preoccupazione per il benessere e la protezione di tutti i bambini e delle loro famiglie e continua a chiedere agli Stati di fare lo stesso con rinnovata urgenza perché i bambini meritano di crescere in un ambiente sano che ne garantisca la dignità. |
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