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Categoria: Minori
Genitori, figli, media: nuovo libro di Damele. 14:06 - 11 Febbraio 2008

Il rapporto genitori e figli attorno ai media è presentato a partire dalla esperienza diretta di un genitore che è anche, per sua scelta professionale, grande esperto su questo delicato tema. Il libro di Damele offre utili suggerimenti di riflessione.

Per un uso corretto degli strumenti di comunicazione” è la sesta fatica letteraria di Daniele Damele, docente di etica e comunicazione all’Università di Udine e Gorizia.
Il libro mira a scandagliare il sempre difficile rapporto tra minorenni e organi di comunicazione. Si tratta di una proposta di riflessione destinata sia ai ragazzi sia agli adulti, ovvero a genitori ed educatori. L'autore ha preso spunto soprattutto dalla sua relazione con il figlio adolescente. Di estremo interesse le domande rivoltegli, infatti, da Marco che offrono l'opportunità di sviluppare tesi, proporre argomenti, sollecitare verifiche. La vasta esperienza nel settore dell'autore fa sì che le idee contenute possano costituire un punto di riferimento per l'analisi del rapporto con tv, internet, videogiochi e telefonia cellulare per bambini e ragazzi.
Sotto accusa sono messi, a ragione, i diversi modelli comportamentali fuorvianti contenuti in molte proposte di vari strumenti di comunicazione.
Per l'autore la televisione e gli altri strumenti di comunicazione, infatti, sono una vera e propria agenzia educativa e sotto quest'aspetto hanno responsabilità alle quali non possono e non devono sottrarsi, pena il venir meno della giusta valorizzazione dei giovani, ovvero dei "custodi del futuro".
Anche le prime cinque pubblicazioni dell’autore hanno quasi costantemente riguardato il rapporto società e comunicazione. Sono state edite da Franco Rosso editore, Edizioni Università Trieste, Rai e Edizioni del Labirinto contenendo premesse di Ezio Greggio e docenti universitari. Con questo libro Damele passa a un editore nazionale, la Minerva.

Damele tratta il tema del rapporto tra genitori, educatori, ragazzi e media con una serie di capitoli che partono da frasi e dialoghi intercorsi da papà Damele con suo figlio sul tema della comunicazione. L’autore rileva, infatti, che è proprio dai suoi figli, Bernardo, oggi ormai 24enne, lanciato nel mondo dell’informatica, durante la sua crescita, e tuttora da Marco che ha imparato molte cose anche a riguardo del tema sviluppato con questo libro.
Il saggio evidenzia come oggi c’è un’emergenza, non solo questa ovviamente, ma c’è e dev’essere trattata, quella dei messaggi che tv, internet, videogiochi e telefonia cellulare, ma anche carta stampata lanciano, specie con riguardo ai minorenni, riferendosi all’età anagrafica, non essendo i nostri bambini e i nostri ragazzi minori rispetto a nulla.
Su questo si sofferma il libro anche nella seconda parte rivolgendosi agli operatori della comunicazione, ai pubblicitari, a genitori e agli educatori, ma anche a loro, ai giovani che sono il “nostro” futuro, ma, oggi, subito, sono il “loro” presente ed è di questo che Damele reputa corretto e necessario occuparsi senza più rinvii.
Molto spazio è dedicato ai cosiddetti “modelli” comportamentali diseducativi e negativi, quelli derivanti da scene cruente e violente, da immagini fuorvianti, da contenuti non appropriati per i giovanissimi che spesso sono proposti in orari in cui è più difficile un controllo o un’auspicata mediazione da parte degli adulti.
Non mancano ed anzi abbondante spazio è dedicato alle proposte alternative, ai suggerimenti, i consigli per i colleghi genitori dell’autore che insiste nel non voler demonizzare mai gli strumenti di comunicazione, ma sì nella necessità di gestire gli stessi al meglio.
Damele si augura che quanto da egli realizzato possa costituire un contributo alla causa. In questo senso ha aperto il libro a due giovani, Dario Venturini, che ha curato una postfazione e Annalisa Anastasi, che ha regalato una sua dolce poesia. L’autore lo ha fatto nella speranza che chi detiene le redini dei potentissimi organi di stampa e comunicazione possa dedicare un po’ di spazio non solo e sempre ai soliti noti, ma anche chi, giovane o no, compie sforzi per crescere e dire la propria.

Nota sull'autore
Daniele Damele è laureato in Scienze politiche ed è dottore di ricerca in Politiche di Sviluppo e Gestione del Territorio, giornalista pubblicista, docente di etica e comunicazione all’Università di Udine e Gorizia. Conduttore di trasmissioni radiofoniche e televisive, da anni si muove a favore dei giovani non solo mirando a tutelare gli stessi da possibili contenuti pericolosi presenti in vari strumenti di comunicazione (tv, internet, videogiochi, telefonini, specie di nuova generazione), ma anche battendosi per garantire loro spazi di confronto, analisi e incontro valorizzando le loro idee.
E’ consulente del Ministero delle Comunicazioni in materia di radio e televisioni private locali con riguardo alla tutela dei bambini e dei ragazzi.
E’ stato vice-presidente del Comitato di garanzia Internet e minori, coordinatore del Gruppo di lavoro interministeriale che ha elaborato il codice di autoregolamentazione per la tutela dei bambini in rete e del Gruppo di lavoro Videofonini e minori del Ministero delle Comunicazioni.
Già componente del Comitato Tecnico Interministeriale per l'uso consapevole di Internet del Ministero per l'Innovazione e le Tecnologie e della Commissione per l'assetto del sistema radiotelevisivo del Ministero delle Comunicazioni oltre che membro del Gruppo di lavoro che ha elaborato il codice di autoregolamentazione Tv e minori e componente del relativo Comitato di controllo in rappresentanza dei Corecom italiani (della cui Conferenza nazionale era Vice-presidente) essendo stato presidente del Corecom del Friuli Venezia Giulia dal ’98 al 2003.

I proventi dell'autore di questo libro sono interamente devoluti in beneficenza a una fondazione onlus di Firenze dedicata a un bambino scomparso per una malattia rara.



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