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Categoria: Mondo
In Italia 1 software su 2 è piratato 12:50 - 23 Maggio 2012

Secondo il BSA Global Software Piracy Study 2011, la percentuale di illegalità italiana è pari al 48%. Siamo la seconda nazione peggiore in Europa, dopo la Grecia.

Non dobbiamo illuderci. La tendenza in Italia è quella di installare software piratato. Nel mondo, la media delle percentuali è del 42%, mentre nel nostro paese si aggira al 48%. Non è un risultato confortante. In pratica un software su due viene scaricato o installato illegalmente. Nel contesto europeo sia siamo secondi solo alla Grecia, e ci confermiamo fra i maggior fruitori di software illegale.
Diciamo subito che i virtuosi sono gli statunitensi, con appena un 19%, e i peggiori di tutti sono gli abitanti del Zimbabwe con il 92%. Per ottenere questi dati, il BSA ha calcolato il numero complessivo di licenze non autorizzate in rapporto a quelle realmente acquistate. E se fosse solo questo, sarebbe appena una questione di numeri. Invece il problema consiste, così pare, nella perdita di denaro sonante da parte delle aziende che producono i programmi. Secondo le stime della BSA, la perdita in Italia è ammontata per il 2011 a 1.398 milioni di euro. Una cifra ben sostanziosa, che dovrebbe far scattare norme e sanzioni nei confronti della pirateria facile. Soprattutto perché, come sempre, ad un mancato profitto vien fatto corrispondere il taglio dell'occupazione.
Invece, ad oggi, il nostro Paese non dispone di una valida normativa per la tutela della proprietà intellettuale in Rete. Non è così nel resto dell'Europa, dove nuove regole stanno invece producendo risultati positivi.
Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, però, la pirateria non coincide con l'utente comune. Parte dall'alto e proviene dai “business decision maker”, cioè da coloro che prendono le decisioni aziendali. Si tratta quindi di una lotta di aziende contro altre aziende. E la cosa fa non poco riflettere.
Per fortuna si stanno sempre più diffondendo i software open-source o free, potenti e gratuiti che toglieranno un bel po' di pane ai denti della pirateria.
Per chi volesse disporre delle fonti originali, sul sito della BSA Global Software Piracy Study 2011 si trovano altri dati interessanti. La home page presenta un mappamondo virtuale con dei punti sensibili da cliccare per ogni nazione: i puntini rossi rinviano alla percentuale di illegalità. Più in basso è possibile scaricare lo studio annuale in .pdf, dove alle pagine 8-9 ci sono tutte le statistiche mondiali, divise per zone.
Una buona lettura, in attesa di buone notizie.




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