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Bambini nei media 17:45 - 28 Dicembre 2007

Come vengono considerati i minori nelle notizie diffuse dai media? Che idea dell'infanzia viene trasmessa?
Un dossier Fides approfondisce questi temi partendo da dati raccolti in un'analisi delle maggiori testate giornalistiche mondiali.
Un Dossier Fides (Agenzia della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli) riporta i dati di una ricerca che è stata condotta sugli articoli pubblicati online nei giorni 17, 18, 19 novembre 2007 da importanti testate giornalistiche, New York Times, Cnn, The Guardian, Le Figaro.
Ecco un riassunto:
"L’analisi del contenuto ha preso in esame due aspetti: il contenuto manifesto e il contenuto latente. Il primo si rifà a tutti quei dati di tipo strutturale, come la data, la collocazione, la presenza o meno di foto, la presenza di riferimenti specifici. Il secondo riguarda invece la valutazione delle tematiche, il registro narrativo utilizzato, la centralità o meno del bambino."

Bambini e spettacolarizzazione della notizia
"Molte sono le ricerche e i dossier compilati sulla condizione dei minori, soprattutto sull’uso improprio del minore, da parte degli organi di informazione. Le nuove tecnologie, internet e telefonini di ultima generazione, hanno esasperato questa delicata tematica usando i bambini anche come elemento di spettacolarizzazione in modo da drammatizzare ed enfatizzare le notizie per renderle più attraenti a un pubblico sempre più smaliziato e cinico, assuefatto alla violenza. La notizia, allora, si arricchisce di elementi di spettacolarizzazione: i bambini, tendono ad essere usati come attrattiva, come oggetto e non come soggetti portatori di diritti.
Una notizia deve catturare l’attenzione e, allora, più è strana, forte, estrema e sconvolgente, più raggiunge il suo scopo."

L’infanzia e l’adolescenza nei quotidiani
"I mezzi di comunicazione di massa, nel proporre immagini della realtà o parte di essa, non trasmettono soltanto informazioni, opinioni o idee, ma anche valori, norme e modelli di comportamento, contribuendo così in modo attivo alla formazione, alla diffusione e al mutamento di rappresentazioni sociali.
Diverse ricerche, indagando tali processi nell’ambito dell’informazione giornalistica, hanno messo in luce come anch’essa agisca sia in qualità di operatore che come indicatore di rappresentazioni sociali.

Nei processi di trasmissione e creazione di rappresentazioni sociali, i quotidiani si pongono come “interpreti degli orientamenti di valore, dei problemi e delle loro migliori soluzioni. Essi sono, per questo verso, lo specchio attraverso cui si può leggere la realtà sociale”. È evidente però che “le immagini presenti nei quotidiani sono frutto, a loro volta, di semplificazioni della realtà, la cui complessità è spesso tradotta in sistemi di stereotipi."

L’idea di infanzia
"La stampa e gli altri media, dunque, ribadiscono i valori già presenti all’interno della società, non fanno altro che rafforzare ogni giorno il senso comune condiviso. Per quanto riguarda il tema dell’infanzia nel corso del secolo scorso sono state compiute molte importanti conquiste nel campo delle condizioni di vita. Tuttavia, gettando uno sguardo all’intero pianeta, si può osservare che il ventesimo secolo è riuscito ad assicurare soltanto in modo parziale i diritti esistenziali e culturali dell’infanzia. Sfruttamento, denutrizione, mortalità precoce per malattie o per violenze, interessano ancora i due terzi dei bambini e delle bambine della terra. Pertanto, le vicende e i costumi che hanno caratterizzato quest’ultima parte della nostra epoca hanno determinato un fenomeno che è stato descritto da molti come la scomparsa dell’infanzia.

Viene associato il fenomeno della scomparsa dell’infanzia al diffondersi di un’informazione sempre più globale, in cui tutto oggi ci sembra già conosciuto. Ma le informazioni producono effetti dannosi se non possono essere comprese da chi le riceve. Per questo Postman sottolinea l’importanza di una informazione corretta: è inutile, e anzi dannoso, porre i bambini dinnanzi a notizie che non possono comprendere, in quanto alcuni temi necessitano di una preparazione psicologica/conoscitiva appropriata, caratteristica degli adulti."

L’infanzia raccontata dai quotidiani: sempre a rischio
"I quotidiani raccontano il mondo dei bambini, e in particolare il loro rapporto con gli adulti, in maniera drammatica. L’infanzia, in prima come in ultima pagina, è sempre e comunque a rischio. I temi affrontati più spesso sono salute, violenze su minori, diritti dei bambini, scuola ed educazione, famiglia. Gli aggettivi più usati: malati, depressi, violenti e così via."

Consulta il rapporto completo: www.fides.org

Scarica il rapporto in formato pdf.



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