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YouTube dovrà filtrare i contenuti protetti 09:36 - 4 Maggio 2012

Una sentenza in Germania si è pronunciata contro la disinvoltura di YouTube nel pubblicare materiale protetto.
La stretta intorno a Youtube si fa sempre più tenace. D'ora in avanti sarà sempre più difficile inserire contenuti protetti da copyright. Il caso è molto preciso, quello della casa discografica Gema, che nel 2010 portò il sito in tribunale per 12 videoclip pubblicati senza diritto. Ma potrebbe voler dire molto di più, perché nuovi filtri nel caricamento potrebbero significare nuove protezioni contro i contenuti non del tutto corretti.
La corte di Amburgo, infatti, prendendo le difese dalla Gema, ha obbligato YouTube a installare filtri che tutelino i diritti d'autore. Gli utenti non potranno così caricare né video musicali, né contenuti live protetti dal marchio Gema (che rappresenta circa 60 mila musicisti e autori locali). La sentenza potrebbe diventare un riferimento per altre cause simili, anche e soprattutto per le istanze della difesa. Come già successo in precedenza, YouTube si è difeso sostenendo di non essere legalmente responsabile di quanto inserito dagli utenti. Ma l'argomentazione non ha retto nemmeno questa volta, chiarendo una volta per tutte che un conto è costruire una piattaforma, un altro è non fornire regole precise per la sua amministrazione. Ecco, in questo modo YouTube non potrà lavarsene le mani, ma dovrà giustamente vigilare su ciò che viene pubblicato. In che modo? Beh, con dei filtri che funzionano con “parole chiave” (nomi di artisti o titoli di canzoni) e che riconoscano sia il materiale inciso, sia le variazioni come i live.
Non facendolo, può rischiare multe fino a 250.000 euro.
Va detto che, già da tempo, per la sicurezza della navigazione dei bambini e dei più giovani, è attiva su YouTube una funzione detta “Safety Mode”, che si trova al fondo di ogni pagina. Si presenta in un rettangolo grigio intitolato “Sicurezza: Disattiva/Attiva”. Questo è, a tutti gli effetti, un filtro “parental control” che impedisce l'accesso a materiale potenzialmente discutibile. Carico quindi di immagini violente o di parole volgari nel filmato e nei commenti.
Di per sé, però, è un'impostazione volatile, che si può modificare a piacere. La si può invece bloccare effettuando un login (se si ha una casella di posta elettronica su Gmail è sufficiente questo), così che non possa più essere disattivata se non inserendo di nuovo la password.
Certo non è perfetto (il filtro è vincolato al browser), ma è già qualcosa in più rispetto al passato.
I filtri che funzionano per davvero sono altri.


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